Sinceramente non so neppure da dove cominciare per introdurre questo post che non ha bisogno secondo me di alcun commento…

Metti un finocchio a cena

Di certo c’è che rimango sempre più incredula, perché era lungi dai miei pensieri che una società civile potesse arretrare. Da ottimista quale sono ho sempre pensato che sia fisiologico e insito nell’uomo il progresso inteso anche e soprattutto come progresso del “pensiero”: si impara dal passato certi errori non si ripetono più (per me è come dire che 2+2 fa 4). E invece… succede ciò che non ti aspetti, ti ritrovi all’improvviso a non riconoscere più (meglio… a vedere che non conoscevi affatto) il paese in cui sei nato. Una rabbia, una tristezza… che Voi che avete deciso come me di aderire all’appello di Gaia, potete capire…
E allora sto qui a pensare che troppo ottimismo fa male, rischia di farti perdere il senso della realtà, aveva ragione Primo Levi (in i Sommersi e i Salvati) che ci ammoniva a stare attenti dicendo che ciò che era stato (lui si riferiva alle persecuzioni verso gli ebrei, ma allora furono perseguitati anche gli omosessuali, perché considerati diversi) può tornare, che non bisogna mai abbassare la guardia, che quel pezzo di società civile che è capace di “sentire”, deve stare all’erta… perché – diceva – è un attimo cadere nell’abisso,  così come successe ai tedeschi può succedere di nuovo, a chiunque e ovunque in qualsiasi parte del mondo.
Diceva – e non solo lui, ma anche un corrispondente, Shirer, di un giornale americano, che visse a Berlino durante il Terzo Reich e fu quindi un testimone diretto, immerso in quella realtà – che i tedeschi (mi riferisco alla società, ai cittadini, quelli della vita di ogni giorno) erano talmente immersi in quel loro mondo, talmente assuefatti che non se ne resero conto fino in fondo… attenzione quindi all’assuefazione, attenzione a considerare queste (in fondo quelle di Mr. B sono la punta dell’iceberg, trovo più fastidioso il copioso brusio di sottofondo) delle stupidaggini… il Mein Kampf era pieno di cavolate… vennero tragicamente attuate tutte…
Assuefazione significa anche: “vabbè che sarà mai, tanto lo fanno e dicono tutti…” Intanto non è vero, perché le persone non sono tutte uguali, e poi non mi pare una bella giustificazione, non è che se lo fa un altro ciò giustifica te a farlo uguale se non anche peggio. Altrimenti sono queste le basi del caos civile: addio regole, addio norme, addio leggi ordinate e noi abbiamo invece l’obbligo di educare bene i giovani, che non significa imporre loro le nostre idee, significa aiutarli a formarsi una coscienza che li aiuti ad effettuare autonomamente e con consapevolezza le proprie scelte.
Una società ben strutturata si riconosce nella capacità che ha di evidenziare tutte le distorsioni, che siano come queste relative alla difesa di un valore e della dignità della persona che siano quelle relative ad un bisogno materiale quale la casa, il lavoro, etc… non c’è una cosa più importante dell’altra sono due facce della stessa medaglia… chi non rispetta la dignità dell’uomo lo lascerà anche senza lavoro e non gliene importerà nulla di ricostruirgli una casa distrutta… o di curare le ricchezze artistiche (vedi cosa è successo in Abruzzo, a Pompei… hai voglia a mobilitarti per chi ha perso tutto… )
Vorrei che si capisse una cosa di una semplicità e di una banalità disarmanti e cioè che gli esseri umani sono “persone”, non conta la razza o l’orientamento sessuale, conta come sei non l’esteriorità che è mero involucro… non avrei mai pensato che un giorno ci saremmo dovuti indignare per cose come queste… no perché mica è l’unica, gli omosessuali sono gli ultimi di una serie di “presunti diversi” presi di mira… alla faccia della Carta Fondamentale dei Diritti dell’Uomo.
E quindi (dopo questo noiosissimo sproloquio: perdonatemi! L’ho presa brutta, però non so li da voi, ma qui a Roma ne hanno picchiati parecchi. C’è stato un periodo che era un giorno sì e un giorno no, frasi come quelle non aiutano certo, anzi… E francamente a vedere questi ragazzi pesti se non addirittura in ospedale, senza alcuna colpa, fa male al cuore, come qualsiasi disgrazia che capiti ad ogni altro) dicevo…
p.s. a chi pensa che ce l’abbiamo sempre con lui: l’arretramento a cui si assiste non dipende certo solo da Mr. B, e questo è un fatto, di pesanti volgarità ne dicono 1 al secondo molti, troppi nostri rappresentanti da tantissimi anni  e anche lui ha l’obbligo di stare più attento e che diamine soprattutto quando indossa la sua veste istituzionale che ci rappresenta tutti! Se poi… come sento dire da più parti, non è stato intenzionale, non voleva essere offensivo, etc… è ancora peggio secondo me! Significa che certi sentimenti sono proprio radicati nel suo animo tanto da considerare queste cose normali! Sta proprio in questo normale sentire il pericolo…
Metti un Finocchio a Cena…
Taggato in:

8 Commenti in “Metti un Finocchio a Cena…

  • 10 novembre 2010 at 7:20
    Permalink

    A volte non so se l'Italia si possa chiamare societa' civile quando il machismo e la cattiveria sono all'ordine del giorno, All'estero ci chiamano il museo vivente, paesaggi e gente del medioevo, quindi benvenute iniziative come queste che cercano di portarci almeno qualche secondo piu' avanti!

    E naturalmente bellissima la torta di finocchi!!!

    ciao
    A.

    Rispondi
  • 10 novembre 2010 at 7:54
    Permalink

    grazie felix e cappera del vostro preziosissimo e condivisibilissimo contributo

    il paragone con quello che è successo negli anni '30 con la nascita dei totalitarismi secondo me è fondatissimo, soprattutto perché si respira proprio quell'aria di mancanza di una base solida di valori condivisa, quell'assuefazione alla banalità del male, per dirla con la Harendt, che sono il presupposto di ogni deriva di inciviltà.

    grazie e corro a integrare nell'elenco la torta di finocchi

    Rispondi
  • 10 novembre 2010 at 8:04
    Permalink

    Ciao…continuo con le mie solite richieste di chiarimenti!

    Giovedì scorso ho fatto per la prima volta il lievito madre senza glutine, lunedì l'ho rinfrescato per la prima volta e ieri una parte l'ho rinfrescato (500 gr) per la seconda volta e con una parte (rinfrescata solo lunedì) ho provato a fare la focaccia in padella (ieri alle 16) ma questa mattina praticamente è ancora tale e quale!

    Il levito rinfrescato sta invece già facendo delle belle bolle.

    Cosa posso aver sbagliato?

    Ho impastato tutto come hai indicato tu sul libro, in una ciotola però di plastica e poi ho messo la pentola al caldo.

    Rispondi
  • 10 novembre 2010 at 8:21
    Permalink

    E' normale direi: il lievito è giovane e le prime volte questo scherzetto lo gioca (e sul libro c'è scritto come rimediare): prendi quell'impastino aggiungici 2 – 3 g di lievito di birra, 100 g di Mix B e 100 di acqua… così lievita, viene buono e non butti niente.
    Con il lievito madre occorre avere un pochino di pazienza…

    Rispondi
  • 10 novembre 2010 at 8:38
    Permalink

    Ciao Felix, grazie per seguirmi, ricambio volentieri e ti seguo anch'io, e ricordati che puoi scrivermi commenti anche in italiano 🙂 o quello che vuoi tu!

    ciao
    A.

    Rispondi
  • 10 novembre 2010 at 9:17
    Permalink

    Non male quella torta e per il resto che dire che non abbiate già detto tutte voi, mi domando come poter riuscire a stravolgere "il corso di questa marcia pazza" in cui sembra essersi incastrata quest'Italia…

    Rispondi
  • 10 novembre 2010 at 19:13
    Permalink

    Condivido appieno quanto avete scritto e ne approfitto anche per complimentarmi per la ricetta, deve essere squisita. Ciao

    Rispondi

Rispondi a RaffaellaM Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.